lunedì 23 gennaio 2012

Il mio Programma Elettorale

Una lunga vita societaria che parte dal 1976 e che è praticamente passata attraverso tutti i ruoli istituzionali della SIED, presidenza regionale, commissione scientifica e quindi presidenza della stessa, rifondazione del Giornale Italiano di Endoscopia digestiva e sua direzione per diversi anni, fino all'ingresso nel Consiglio Direttivo Nazionale, mi aveva portato a proporre la mia candidatura a Presidente eletto nella SIED, già nelle precedenti elezioni. Sono passati ormai due anni, in cui ho avuto ancora la possibilità di servire la Società come membro del comitato scientifico della FISMAD ed ora, supportato dall'amicizia e dalla stima di molti soci che mi hanno incoraggiato e stimolato a presentarmi, ho deciso di riproporre la mia candidatura a Presidente eletto della SIED.
Nel corso degli anni l'Endoscopia Digestiva ha avuto uno sviluppo importante e sempre più determinante nel panorama della Gastroenterologia, sia per il ruolo sempre più decisivo di questa specialità nell'ambito dell'assistenza, sia per quanto riguarda la crescita tecnologica, scientifica e culturale. Le problematiche connesse a tali ruoli non si sono modificate nel corso degli ultimi due anni, per cui il mio programma elettorale è sostanzialmente sovrapponibile a quello presentato due anni fa.

Per quanto riguarda l’aspetto assistenziale, si è assistito alla creazione ed alla diffusione sul territorio nazionale delle Unità Operative di Gastroenterologia che hanno visto come responsabili in molti casi specialisti esperti in endoscopia digestiva, a dimostrazione di quanto sia determinante l’endoscopia nella gestione complessa delle malattie dell’apparato digerente, del pancreas e delle vie biliari. La recente pubblicazione da parte della FISMAD di un “Libro Bianco” ha messo bene in luce come la gestione del paziente con patologia digestiva costi meno al SSN se effettuata in ambito gastroenterologico, sopratttutto per quanto riguarda le urgenze. Tuttavia in questi ultimi due anni si è assistito ad una tendenza preoccupante da parte di alcune Regioni a ridurre il numero di Unità Operative di Gastroenterologia, verosimilmente nell’ottica illusoria di un risparmio economico. E’ quindi necessario produrre ulteriori dati obiettivi a supporto di quelli finora pubblicati, al fine di convincere l’Autorità che è economico non chiudere ma incrementare le Unità Operative di Gastroenterologia, eventualmente nell’ambito di una diversa e più efficiente integrazione territoriale.
Accanto a questo sviluppo, sono emerse due problematiche, parzialmente irrisolte ma molto sentite dai soci, riguardanti il riconoscimento delle nuove tecnologie diagnostiche ed endoscopiche e la loro valorizzazione da parte del Sistema Sanitario Nazionale, la formazione nazionale dell’endoscopista, che è strettamente connessa alle nuove tecnologie. Infatti, da un lato i rimborsi non adeguati ai costi penalizzano l’introduzione nella pratica clinica della “chirurgia endoluminale”, che si pone come alternativa valida e costo-efficace alla chirurgia in molti casi, dall’altro è necessario che gli endoscopisti siano in grado di effettuare tali procedure in sicurezza e con risultati efficaci, per cui occorre prestare attenzione alla formazione dello specialista e del retraining.
La valorizzazione delle procedure dovrà prevedere un grande sforzo organizzativo ed anche economico. A tutt’oggi gli sforzi sono stati rivolti ad ottenere un riconoscimento economico adeguato dei costi delle prestazioni, tappa molto importante ma che ha portato a percorrere una strada accidentata e sempre in salita per il confronto conflittuale con il SSN, rivolto ad ottenere il massimo risparmio nella spesa: più efficace per il raggiungimento dello scopo potrebbe essere a mio avviso la documentazione di una riduzione dei costi gestionali, a parità di rimborso, con una gestione specialistica basata sull’endoscopia diagnostica e terapeutica avanzata.
La formazione professionale pratica dovrà prevedere la creazione di una rete nazionale di centri di riferimento che siano in grado di andare in contro alle esigenze di chiunque una volta acquisita la specializzazione, abbia desiderio o necessità di perfezionare la propria tecnica. In questo contesto dovranno pertanto essere identificati centri di primo livello per le procedure più semplici e centri di livello avanzato (interregionali) per le procedure più complesse. Lo scopo della rete formativa sarà quello di garantire sotto l’egida societaria una professionalità documentata e certificata, che sarà utile nei rapporti con le strutture ospedaliere, soprattutto ai più giovani, e perché no, anche dal punto di vista medico-legale.
Il mio impegno programmatico si rivolge pertanto a questi tre punti sostanziali: 1) produzione di dati obiettivi che supportino il mantenimento ed eventualmente l’ulteriore incremento di Unità Operativa di Gastroenterologia nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale; 2) impegno a valorizzare adeguatamente ed introdurre nella pratica clinica le nuove procedure operative endoscopiche allo scopo di sostituire sempre più la chirurgia endoluminale alla chirurgia tradizionale, laddove ne esistano le indicazioni; 3) sviluppare ed organizzare sul territorio la formazione professionale, al fine di mettere i Soci in condizioni di svolgere procedure operative endoscopiche complesse.
E’ questo un progetto ambizioso, che è stato già affrontato dai Consigli Direttivi e che verrà portato avanti anche dal prossimo Consiglio, ma che necessita di molti anni ancora di lavoro, di correzioni di tiro e dell’impegno di tutti per essere attuato in modo efficace.
Ovviamente, per portare avanti tali progetti e cercare di conseguire i risultati prefissati, non basta l’impegno di un singolo o dei membri del Consiglio Direttivo, ma sarà determinante anche la partecipazione di Soci SIED esterni al Consiglio, e penso soprattutto ai numerosi giovani già esperti che hanno raggiungo posizioni di responsabilità nelle strutture ospedaliere.
Penso in conclusione che oggi sia necessario identificare pochi e sostanziali progetti che siano strategici per la Società e cercare di portarli a compimento non necessariamente nel corso di una presidenza, e quindi condivisi da chi assume nel tempo la responsabilità della gestione della SIED.

Nessun commento:

La tua opinione è fondamentale

Lascia anche tu un commento su ciò che hai letto.
Suggerimenti e consigli sono sempre ben accetti.